Cimitero Allegro Romania
Un giorno qualunque di tanti anni fa scoprii in chissà quale modo l’esistenza di un cimitero alquanto bizzarro. Situato in un paesino nell’estremo nord della Romania, era conosciuto come “Cimitero Allegro“, in rumeno “Cimitirul Vesel“. Al tempo non frequentavo il web e avendo la memoria corta, non ho davvero idea di come fossi riuscita a trovare immagini e informazioni su quel curioso Campo Santo. Destino. Sta di fatto che me ne innamorai follemente e mi ripromisi che un giorno l’avrei visitato. Il desiderio si è esaudito una ventina di anni dopo.
Cimitero Allegro Romania: dove si trova
Il Cimitero Allegro è situato nell’estremo nord della Romania, nella meravigliosa regione chiamata Maramureș, dove il tempo sembra essersi fermato. Si trova a Săpânța, piccolo comune al confine con l’Ucraina.
Il paesino merita una visita anche per i meravigliosi tappeti folkloristici che campeggiano sui recinti, venduti a prezzi decisamente appetibili. Se anche voi, come me, ci rivestireste volentieri i pavimenti di casa in barba a qualunque forma di minimalismo, allora una visita a Săpânța è a prescindere obbligatoria 😉

A questo punto vi chiederete giustamente come si raggiunge il piccolo comune romeno e la risposta non è affatto scontata perché dipende dal punto di partenza. Supponendo che arriviate da Breb o dintorni, come nel mio caso, dovrete dirigervi in direzione di Sighetu Marmației e proseguire verso Săpânţa. Il tragitto è di circa 45 Km, in auto ci vorrà più o meno un’oretta.
Una volta arrivati a destinazione potrete finalmente oltrepassare i cancelli del cimitero inoltrandovi tra le croci colorate al modico prezzo di 10 lei per gli adulti e 5 lei per i bambini, vale a dire circa 2 euro e 1 euro.
Cimitero Allegro: le origini
Fu l’artigiano locale Stan Ioan Patraș, nato a Săpânţa il 25 giugno 1908 in una famiglia di contadini, a realizzare la primissima croce lignea di colore blu del cielo, che per la cronaca è considerato il colore della libertà e della speranza. Un blu che Patraș riuscì a ottenere mescolando più tonalità, dando vita così a una tinta unica e inconfondibile, il blu di Săpânţa.

Maestri, medici, massaie, casalinghe, scrittori, uomini e donne impegnati nelle proprie mansioni quotidiane sono i protagonisti dei bassorilievi dipinti che campeggiano su ogni croce, decisamente più poetici delle classiche foto cimiteriali. Gli epitaffi sottostanti sono scritti in rima, in virtù della passione di Patraș per la poesia popolare.

I versi, scritti nel dialetto tipico del Maramureș, raccontano le vicessitudini dei defunti con un pizzico di ironia come succede, per esempio, nella croce della suocera, che così recita:
Sotto questa pesante croce riposa la mia povera suocera.
Se avesse vissuto altri tre giorni
c’ero io sotto e lei sopra a leggere.
Non svegliatela altrimenti mi sgrida di nuovo.
Resta qui mia cara suocera”
Gli antichi Geto-Daci e la morte allegra
Negli anni ho letto di tutto e di più sul Cimitero Allegro di Săpânța e la maggior parte delle fonti mette in luce l’influenza del popolo indoeuropeo dei Daci, che della morte avevano una concezione gioiosa.

Ion Horaţiu Crişan nel volume “The Spirituality of the Geto-Dacians”, pubblicato nel 1986, ha riportato un resoconto dello storico Erodoto relativo al comportamento dei Daci nei confronti della vita e della morte. “I parenti si siedono attorno al neonato e piangono le disgrazie che dovrà sopportare, una volta venuto al mondo” si legge. “Vengono quindi menzionate tutte le sofferenze umane. Quando qualcuno muore, i Trausi lo seppelliscono, scherzando e gioendo. In questa occasione, ricordano le disgrazie da cui l’uomo sfugge e mostrano quanto sia felice sotto tutti gli aspetti“.

Un mondo al contrario, quindi, dove la nascita era accolta con pianti e la morte con gioia, anche perché i defunti erano destinati a raggiungere un luogo particolarmente piacevole, Zamolxis, dal nome del dio Zamolxis, da loro adorato.
La chiesa del Cimitirul Vesel
La chiesa del Cimitirul Vesel, chiamata “Biserica Nașterea Maicii Domnului“, non è granché menzionata nelle guide ed è un peccato perché sia esternamente che internamente è un autentico capolavoro.

Venne costruita nel 1886, inizialmente il suo aspetto era un po’ anonimo, ma la ristrutturazione cui è stata sottoposta negli ultimi anni l’ha completamente trasformata e ora, grazie ai meravigliosi mosaici che ne rivestono le pareti, gli affreschi interni e il coloratissimo campanile, è una meraviglia per gli occhi.

Il laboratorio di Stan Ion Pătraș
Non tutti sanno che a pochi passi dal Cimitero Allegro ci sono la casa e il laboratorio di Stan Ioan Pătraș, dove ancora oggi il suo successore realizza a mano ogni singola croce lignea. Il laboratorio si raggiunge percorrendo la strada che affianca il cimitero, lungo il breve tragitto c’è anche un cartello che indica la direzione. Ma se avete dubbi, chiedete ai custodi!


La Casa Museo include due piccole stanze totalmente rivestite di meraviglie folk. C’è da perdere la testa tra croci, piatti, quadretti, sedie, mobili riccamente decorati. Un horror vacui visionario quello di Pătraș!


Subito dopo la Casa Museo, ecco il laboratorio all’aperto dove ancora oggi il suo successore (non ho ben capito se si tratta del nipote) realizza le croci lignee secondo lo schema ereditato. Il laboratorio non ha nulla a che fare con pretenziosi atelier, è di una rara bellezza e di una semplicità spiazzante. E’ proprio in luoghi come questo che nasce la meraviglia.
