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Gennaio 10, 2017

Tour cimiteri: Campisanti + Chiese di Sappada

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Dall’Alpi alle Piramidi i cimiteri. per la sottoscritta. sono una destinazione obbligatoria. I defunti hanno l’aria di saperne di più. per questo mi affascinano. Hanno oltrepassato la temuta soglia viaggiando attraverso lo spaziotempo. Qualunque cosa esso sia. Fosse anche un’illusione la morte per loro non è più un tabù. Abitano in luoghi dalla fama oscura. triste e lugubre. Ma i campisanti sono oasi di pace in cui passato, presente e futuro si intrecciano. Gli zombie sono una rarità. tutt’al più ci si imbatte in lumini con accompagnamento musicale. In Polonia marchingegni simili vanno di moda. Mettono una certa inquietudine.

E’ più facile incontrare, nei tour cimiteriali, sconosciuti o persone care dallo sguardo incuriosito. Mia nonna muta volto ad ogni visita. Credo che i suoi sbalzi d’umore dipendano dal legame con nonno. ancora carne ed ossa. Probabilmente non vede l’ora che la raggiunga. E’ gelosa. Nonna.

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Foto di Laura De Rosa

Per inaugurare il 2017 all’insegna del macabro/meraviglioso mi sono concessa una visita a 2 cimiteri sappadini, Belluno, entrambi adiacenti alle rispettive Chiese.

Trovo accoglienti i campisanti collocati in prossimità delle parrocchie. emanano un certo calore umano. Le tombe di legno scaldano l’atmosfera. quelle in ferro battuto echeggiano l’asprezza dei monti, rassicuranti allo sguardo del turista, insidiosi per gli abitanti.

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Foto di Laura De Rosa
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Foto di Laura De Rosa

Fatta eccezione per i fiori finti, le piante decorative mutano a seconda della località. A Sappada, dove le temperature sono rigide, risaltano pino ed erica.

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Foto di Laura De Rosa
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Foto di Laura De Rosa

Le tombe dipinte a mano decorate con motivi floreali sono le mie preferite. Il tocco artistico le rende vivaci. dona ai volti un aspetto squisitamente umano. In Romania motivi simili sono molto diffusi nei cimiteri. l’esempio più significativo è il famoso Cimitirul Vesel, Cimitero che Ride, Patrimonio dell’Umanità.

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Foto di Laura De Rosa

Il vento scompiglia i capelli. raggela le mani. Ci rifugiamo. io e il fotografo ufficiale di anni 3. nell’antro sacro delle Chiese adiacenti. Santa Margherita o “de Grousse Kirche“, la chiesa grande situata nella borgata di Granvilla, pullulla di affreschi e sculture di artisti locali. Solenne. Trasuda magnificenza con le sue dimensioni imponenti e la facciata a 7 nicchie. Tutt’altro aspetto ha Sant’Osvaldo, a Cima Sappada. Modesta. raccolta. Mi aggiro per gli altari incuriosita dalla moltitudine di simboli e dalle immagini di Cristo. affascinanti e inquietanti.

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Foto di Laura De Rosa
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Foto di Laura De Rosa

Il Cattolicesimo è la religione più macabra che esista. mi chiedo per quale ragione il sacrificio, il sangue, la morte ne siano parte integrante. Forse è solo cambiata la nostra percezione della morte. che un tempo non era tabù.

Tuttavia è significativo che altre religioni monoteiste, vedi Ebraismo e Islam, vietino la raffigurazione di Dio e dei profeti rimanendo in una dimensione pre-iconica. Nella loro concezione raffigurare il sacro significa profanarlo. Il Cristianesimo è un’eccezione. specialmente il Cattolicesimo. dove l’arte sacra è da sempre un mezzo di evangelizzazione potente.

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Foto di Laura De Rosa

Mentre il fotografo tenta di spegnere le candele dei cari defunti. gesto molto profano cui tento invano di rimediare. noto una figura seducente al di sotto di un altare. E’ la statua della Vergine in gesso dipinto. Riposa in pace. a piedi nudi. attorniata da qualche ex voto. sotto all’altare intitolato alla Madonna del Rosario. Fa uno strano effetto sederle accanto. Gelida. Imperturbabile. Morta.

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Foto di Laura De Rosa

I raggi del sole illuminano per qualche istante l’antro sacro. filtrano attraverso le splendide vetrate dipinte. Richiamo dall’alto. Io e il fotografo sentiamo freddo. la pancia brontola. abbiamo fame. Si rientra.

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Foto di Laura De Rosa

Il mio collage di memorie sparse è pronto, alla prossima Sappada.

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