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Febbraio 25, 2018
Il nostro viaggio in Russia della settimana è giunto al termine ed eccomi qui con il post riassuntivo della domenica, che oggi vede protagonisti non solo cultura e tradizioni russe ma anche un’ospite speciale, la viaggiatrice “selvatica” Eleonora di Pain de Route. Prima di partire sappiate che per entrare in Russia è necessario ottenere un visto d’ingresso e il passaporto deve avere una validità residua di minimo 6 mesi al momento dell’arrivo. Oltre al visto vi servirà una copertura assicurativa valida per tutto il soggiorno. La valuta ufficiale è il Rublo. E ora passiamo al riassunto del viaggio con ulteriori curiosità sulle tradizioni, su cosa visitare in Russia e i link per l’acquisto delle mie illustrazioni a tema. Per collegarvi allo shop Etsy e curiosare tra mappe e disegni dedicati a questo paese, vi basta cliccare sulle immagini sottostanti o andare qui.

VIAGGIO IN RUSSIA: I SEGRETI DELLA CATTEDRALE DI SAN BASILIO

Da dove iniziare un viaggio in Russia se non dalla sua capitale, Mosca, e dalla famosa Cattedrale di San Basilio, che ne è divenuta esuberante simbolo? Mi affascinano da sempre le sue cupole colorate che riecheggiano atmosfere fiabesche, impossibile rimanere indifferenti di fronte a tanta bellezza. Ma la Cattedrale di San Basilio oltre a essere spettacolare, tanto da meritarsi l’inclusione nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, racchiude molte curiosità e segreti più o meno inconfessabili. Eccone 5 da sapere: 1. Il suo nome originario era Cattedrale dell’Intercessione della Madre di Dio sul fossato. Fu fondata negli anni 1555-1561, per volere dello zar Ivan Il Terribile, che volle così commemorare la vittoria sul khanato di Kazan, avvenuta proprio nel giorno dell’intercessione della Vergine. 2. Il suo secondo nome, Cattedrale di San Basilio, si deve a Basilio, il cosiddetto folle di Dio, che sapeva leggere nel futuro tanto da aver predetto l’incendio del 1547 che distrusse parte di Mosca. Basilio visse una vita di stenti, non aveva fissa dimora, ma era ammirato da molti, anche dallo zar Ivan Il Terribile, che portò la sua bara in persona insieme ai boiari. Basilio venne canonizzato nel 1588 e le sue reliquie furono collocate in una decima chiesa realizzata all’interno della Cattedrale (che ne include altre 9). 3. Stando ad alcune interpretazioni, la Cattedrale simboleggia la Gerusalemme Celeste, ovvero il Regno di Dio, secondo altre versioni si sarebbe ispirata alla chiesa di Santa Maria delle Blancherne di Costantinopoli, nota per il miracolo del Suffragio. 4 Poco si sa sugli architetti che l’avrebbero ideata sebbene venga perlopiù attribuita ai maestri Barma e Postnik. Secondo una leggenda, Ivan il Terribile li avrebbe fatti accecare per evitare che replicassero una chiesa altrettanto bella. Secondo un’altra versione l’avrebbe concepita un architetto italiano. Comunque sia,  nel corso del tempo la Cattedrale ha subito numerose trasformazioni architettoniche e anche parecchie minacce: le cupole avvinghiate per esempio vennero dipinte nel XVIII secolo e altre modifiche furono realizzate man mano nei secoli. 5. Le caratteristiche cupole a cipolla delle chiese ortodosse celano significati simbolici arcani. Nulla è lasciato al caso, dal numero di cupole di ogni chiesa al colore e alla forma. Nella Cattedrale di San Basilio la forma a cipolla delle cupole richiama la fiamma di una candela, a simboleggiare un’incessante preghiera rivolta a Dio.

VIAGGIO IN RUSSIA: I MONUMENTI BIANCHI DI VLADIMIR E IL TEMPIO DI TUTTE LE RELIGIONI DI KAZAN’

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Eleonora di Pain de Route
E ora lascio la parola a Eleonora di Pain de Route, viaggiatrice “selvatica” che ammiro per il suo modo alternativo di esplorare il mondo, un autentico spirito libero. Eleonora è specializzata su Balcani, Caucaso, Russia allargata e Asia Centrale e oggi ci suggerisce due destinazioni per un viaggio in Russia alternativo: i monumenti bianchi di Vladimir e il suggestivo Tempio di tutte le religioni di Kazan. A lei la parola.
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Foto di Pain de Route
Nell’Oblast’ di Vladimir, tre ore a Est di Mosca, si confondono con la neve i monumenti bianchi di Vladimir e Suzdal’, tra i simboli più antichi e importanti della russità. La chiesa della Dormizione, datata 1160, è un trionfo di bassorilievi all’esterno e di icone e affreschi all’interno. I più antichi si datano al XII secolo; altri, più recenti, sono firmati da Andrei Rublëv. Le colline su cui sorge la vecchia Vladimir, che con la bella stagione fioriscono di ciliegi, sono un susseguirsi continuo di cupole, torri, immensi portali (come la Porta d’Oro) che sfumano all’orizzonte. Per non parlare del paesino di Suzdal’, sperduto nella campagna russa, dove ci sono forse più chiese che casette in legno, anch’esse variopinte e intagliate con motivi floreali del folklore russo.
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Foto di Pain De Route
Tredici ore di treno più a Est, invece, ma senza uscire dalla Federazione Russa, si approda nella capitale del Tatarstan, Kazan’. Famosa per un cremlino candido da cui svettano gli aguzzi minareti blu di una moschea moderna, nei pressi di Kazan’ sorge anche un edificio insolito ma denso di significati: il Tempio di Tutte le Religioni, costruito da un architetto dopo una visione mistica. Circondate da “fratellanza”, “pace”, “libertà” scritte a caratteri cubitali sul muro di cinta svettano le cupole, le torri, i minareti e i simboli di tutti i maggiori culti del mondo. Un luogo dall’energia unica, cullato dal lento e immenso fluire del Volga.”

VIAGGIO IN RUSSIA: GLI ABITI TRADIZIONALI RUSSI

viaggio-in-russia-illustrazioni Una delle più chiare manifestazioni del patrimonio culturale di questo paese è rappresentata dagli abiti tradizionali russi, che parlano attraverso simboli, decorazioni e colori della propria terra di origine. Il costume russo, in origine concepito per proteggere dal freddo pungente, variava da zona a zona, difatti osservandone le caratteristiche era facile intuire la provenienza e lo status sociale di chi lo indossava. Se gli uomini meno abbienti erano soliti portare il cappotto Zipun, di stoffa ruvida, quelli più ricchi indossavano il Kaftan, casacca lunga originaria della Persia. Sopra al Caftano veniva indossato un cappotto detto Armiak per i contadini e Feryaz o Ohaben per i nobili e i boiardi. Le donne portavano una lunga camicia ricamata e abiti tradizionali russi come il sarafàn. Oggi questi vestiti tradizionali della Russia hanno subito inevitabili rivisitazioni ma è possibile vederne di originali nei festival folcloristici e molti stilisti contemporanei li recuperano in chiave contemporanea. Ma quali sono le principali tipologie di costume tradizionale russo? Ecco una breve selezione di modelli: 1. Sarafàn: costume tradizionale russo da donna probabilmente comparso nel XIV secolo, utilizzato fino al XX secolo dalle contadine e fino al XVIII secolo dalle donne dei ceti superiori. Il Sarafan va indossato insieme a una camicia a maniche ampie ed è formato da corpetto aderente e gonna lunga. Va abbinato con un fazzoletto legato sotto al mento oppure con il Kokòshnik, il copricapo tradizionale. Oggigiorno è portato anche senza camicia. 2. Kokòshnik: copricapo tradizionale russo originariamente indossato dalle donne sposate per accompagnare il Sarafan. Ne esistono numerose varianti ma il modello più famoso è quello con cresta ricamata con reti di perle e oreficerie, oltre a fiori e applicazioni varie. 3. Caftano o Kaftano: originario della Persia, il Caftano, casacca lunga fino alle ginocchia, era molto amato dai Cosacchi. 4. Kosovorotka: camicia tradizionale russa a maniche lunghe che arriva più o meno a metà della coscia. Di solito non è abbottonata fino all’orlo ma presenta alcuni bottoni sul colletto. Il nostro viaggio in Russia è giunto al termine, vi è piaciuto questo paese? L’avete mai visitato o avete intenzione di raggiungerlo? Se avete consigli e suggerimenti per viaggiatori alternativi lasciate un commento sotto al post. 

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Viaggio in Russia: cultura, tradizioni e cosa vedere

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