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Gennaio 22, 2015

Romania tic tac. Avevo deciso di aprire una sezione dedicata ai viaggi, “Travels”, in realtà non ho cambiato idea ma ho deciso di avviare una rubrica a tema. Avrà cadenza mensile (più o meno) e ripercorrerà con le parole ma soprattutto con le immagini le mie avventure in giro per il mondo. Il materiale a disposizione era moltissimo, ora è pochissimo, colpa del mio disordine, quindi integrerò la rubrica con qualche avventura nei dintorni del mio paesino. Sarà un omaggio alla mia terra, il Friuli, che finalmente inizio ad apprezzare.

La prima meta di questo tour virtuale è la Romania, se avrai la pazienza di leggere scoprirai il perché. Ma prima una premessa indispensabile: il viaggio inteso come ricerca personale piuttosto che come semplice vacanza fa parte di me, nonostante la momentanea pausa. Che c’entra con l’handmade? C’entra eccome perché se oggi sono quella che sono e la mia fantasia è quella che è, lo devo sicuramente alle mie avventure in giro per il mondo, alle tante esperienze e agli incontri con altre culture, alcuni dei quali mi hanno trasformata profondamente.

Per non parlare del gusto, che si è modificato nel tempo, senza nemmeno che me ne rendessi conto. La nascita del mio bambino ha certamente contribuito a mettermi in modalità standby ma la verità è che questo stop era necessario per riconsiderare le mie origini e imparare ad apprezzare il mio paese natale, da cui ho sempre cercato di fuggire. Da giovani ci avventuriamo in esperienze “estreme” per spirito di ribellione, con il sopraggiungere della maturità impariamo a fare pace con il passato e a capire qual è il nostro punto di vista, un mix di quello che ci hanno insegnato e di quello che abbiamo imparato strada facendo.

Dopo questo lungo e noioso incipit torniamo all’argomento del post, la Romania. Perché inizio proprio da qui? Perché è un paese che fa parte di me e tra le altre cose, il sangue di mio figlio è misto, metà italiano, metà romeno. Devo ammettere che il mio approccio è cambiato nel tempo: nei miei primi incontri con questo mondo avevo uno sguardo innocente e quel tipico atteggiamento da turista curioso che si sforza di comprendere “l’altro” sempre e comunque, per rispetto e per ingenuità. Non fraintendermi ma con l’esperienza ho compreso che “tutto il mondo è paese” e che ogni etnia, come ogni persona, ha aspetti buoni e meno buoni o sarebbe meglio dire, più o meno condivisibili. Il mio sguardo ora è decisamente più disincantato, colgo pregi e difetti, come d’altronde ho sempre fatto con la mia terra d’origine.

Più che incontro con la Romania, lo definirei un incontro/scontro, un’esperienza di morte/rinascita che mi accompagnerà per tutta la vita. Sarà un caso che il mio primo mini-reportage avesse come soggetti privilegiati cimiteri e orologi che scandivano il tempo?

Purtroppo molte immagini sono andate perse, questo è quel che rimane. Ma può sempre essere che ne ritrovi altre in qualche antro oscuro della cantina. Sceglieranno loro quando uscire allo scoperto!

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Romania Tic Tac: START alla rubrica dedicata ai viaggi