Gran parte delle tradizioni di marzo celebrano il risveglio della natura e la fine del lungo inverno. Dalla bellissima festa romena chiamata Mărţişor, al primo giorno “d’estate” albanese noto come “Dita e Verës”, passando per la nostra penisola dove si va di “Ciamà l’erba”, “Segavecchia” e “Chiamata di Marzo”. Eccone 6 da non perdere.
Mărţişor, la festa romena che celebra l’arrivo della primavera
Il primo marzo in Romania (ma anche in altri paesi dell’Est Europa) ricorre il Mărţişor, festa che celebra l’arrivo della primavera. Il medesimo termine viene utilizzato per indicare il portafortuna realizzato per l’occasione con filo rosso e bianco, colori dal profondo significato simbolico che intrecciati formano un’unità, congiungendo due forze opposte che determinano il nuovo ciclo della vita. Conoscevi questa festa? Per saperne di più dai un’occhiata all’articolo che ho pubblicato su Managaia.
Segavecchia, l’antica tradizione di Forlimpopoli
A Forlimpopoli nel mese di marzo si celebra un’antica festa tradizionale nota come la “Segavecia” o “Segavecchia”, dal nome della “Vecchia” protagonista di questo antico rito agrario che celebra la fine dell’inverno e il risveglio della primavera. Il fantoccio della “Vecchia” sfila insieme ad altri carri mascherati per poi avviarsi verso una “triste” fine, squartato dai boia con una sega (anche se si tratta solo di finzione). Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo che ho pubblicato su Greenme.
La “Chiamata di Marzo” a Recoaro Terme
La “Chiamata di Marzo“, anche nota come “Ciamar Marso”, è un’antica tradizione di Recoaro Terme, in provincia di Vicenza, celebrata l’ultima domenica di febbraio solo negli anni pari. Il suo scopo? Chiamare marzo e quindi risvegliare la primavera. Nata in maniera spontanea tra la gente di montagna, è stata riscoperta nel 1979 e da allora continua a essere festeggiata. Vuoi saperne di più? Trovi il mio articolo su GreenMe.
Ciamà l’erba, l’antico rituale celebrato in Valtellina e Valchiavenna
Un antico rituale di origini contadine celebrato nelle valli lombarde tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. Protagonisti sono bambini e ragazzi che vanno per prati a risvegliare la primavera a suon di campanacci. Anche se l’usanza è scomparsa per anni, grazie ad alcuni volontari e a diverse associazioni è stata fortunatamente riscoperta e oggigiorno continua a essere celebrata in vari paesi della Valtellina e della Valchiavenna. Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo che ho pubblicato su GreenMe.
Gregorjevo, il “San Valentino” sloveno che celebra l’amore e la primavera
Gregorjevo, il giorno di San Gregorio, viene celebrato in Slovenia il 12 marzo, giorno che secondo l’antico calendario giuliano corrispondeva all’inizio della primavera. Lo stesso giorno è dedicato agli innamorati, tanto da essere spesso soprannominato il “San Valentino” sloveno perché, secondo tradizione, gli uccelli si sposano proprio il 12 marzo. Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo che ho pubblicato su GreenMe.
Dita e Verës, il primo giorno d’estate in Albania
Il 14 marzo in Albania si celebra la festa “Dita e Verës”, anche nota come “Summer Day”, per celebrare la rinascita della natura dopo il lungo inverno. Viene infatti descritta come la festa della rigenerazione e della prosperità. Oggigiorno viene celebrata in varie parti del paese ma ad Elbasan si svolge l’evento più importante. Vuoi saperne di più? Leggi l’articolo completo su GreenMe.
Sai che sto lavorando a un mazzo di Tarocchi (altra mia grande passione) tutto dedicato al folklore e alle tradizioni del mondo? Per ora non ti svelo di più, ma se vuoi rimanere aggiornata ti consiglio di seguirmi su Instagram e di iscriverti alla Newsletter mensile qui.